CHIUSI SCALO, 18ENNE RUMENO TROVATO MORTO IN VIA OSLAVIA. TORNA L’INCUBO DROGA
CHIUSI – Tragedia, ieri pomeriggio, a Chiusi Scalo. Un ragazzo di 18 anni, di origini rumene, è stato trovato morto in casa in via Oslavia, nel vecchio palazzo dove un tempo abitavano gli operai della fornace. Quanto alle cause del decesso, si parla di infarto, ma forse causato da una possibile overdose o da un coctail sbagliato tra alcol e sostanze stupefacenti. Sarà l’autopsia a chiarirne la dinamica. Resta il fatto che una giovane vita è stata spezzata. Il ragazzo, residente a Chiusi da tempo, non studiava e non aveva un lavoro. Ma nessuno, nemmeno tra i vicini di casa, lo identificava come un “tossico”.
Sono intervenuti il 118 e la Polizia, che non hanno potuto far altro che constatare la morte del ragazzo, avviando, nel caso della Polizia, le immediate verifiche per capire cosa sia successo. Al momento non si sa se il giovane era solo quando si è sentito male o se con lui ci fosse qualcun altro. Tutti elementi che gli inquirenti cercheranno di appurare. Per ora resta solo il dramma di una morte inusitata e assurda. E quantomeno il dubbio, se non la conferma, che il fenomeno droga, anche in realtà apparentemente tranquille e sonnacchiose come Chiusi Scalo, non è un retaggio del passato, degli anni ’70 e ’80, ma una realtà presente e diffusa, anche laddove non te lo aspetti.
A margine del grave episodio di ieri, nei capannelli tra i cittadini, in via Oslavia e in tutto il resto della cittadina, tutti adesso parlano dei “luoghi di spaccio”, degli spacciatori… Dei “giri loschi” che tutti vedono e tutti conoscono, ma nessuno denuncia. Che nel caso del ragazzo rumeno morto ieri si sia trattato di un fatto di droga è tutto da appurare. Ma la sensazione diffusa è che di quello si tratti…
Però, altro dato che emerge è che la notizia non è comparsa nelle cronache giornalistiche. Nemmeno nei tg locali. In paese se ne parla, ma sottovoce e sottotraccia. Non tanto per pudore, per rispetto ad un 18enne che ha perso la vita, quanto, forse, per il fatto che era rumeno. Un immigrato. Uno di quelli che per molti “sono troppi e se ce e fossero di meno sarebbe meglio…”. Insomma viene da pensare che la morte di un 18enne rumeno faccia meno impressione e meno clamore di altre morti.
Tra l’altro, come dicevamo, il fatto è avvenuto n via Oslavia, nell’edificio che negli anni ’50-60 era quello che ospitava le famiglie dei fornaciai. Famiglie che la sera cenavano con la porta di casa aperta, che con il resto del quartiere erano una famiglia sola… Gente con pochi soldi in tasca e la schiena bruciata dal sole, ma gente di cuore, solidale, che divideva quel che c’era: i pomodori dell’orto, il fiasco del vino…
Oggi il mondo è cambiato. Quel mondo e quelle famiglie non ci sono più. Neanche in via Oslavia. Un tempo, di fronte ad un fatto del genere in via Oslavia avrebbero pianto tutti. I ragazzi, gli uomini, le donne, gli anziani…
Ieri c’era sgomento nell’aria, certamente. Ma la paura e la preoccupazione per la droga che entra dappertutto sembrava più forte della pietà per quel ragazzino morto a 18 anni.
m.l.
Non leggo più questo giornale da circa un anno, intervengo solo perché un conoscente mi ha segnalato l’articolo. Conoscevo Ruben, era un ragazzo dolcissimo, non era considerato né rumeno né italiano, era come tutti i ragazzi nati in Italia o arrivati in Italia da piccoli semplicemente un ragazzo uno che frequenta le scuole o le palestre o i campi sportivi insieme agli altri giovani che ormai solo qualche sfigato divide tra italiani o stranieri. Conosco bene la sua famiglia e ti garantisco che da ieri siamo in tantissimi a portare solidarietà e conforto ai suoi fratelli e ai suoi genitori. Io non ho visto nessuna indifferenza, ma tanto amore verso persone magnifiche. Credo che in questo momento serva solo rispetto per una vita finita troppo presto è per una famiglia distrutta dal dolore.
Certo. Solo che in giro, purtroppo, io ho sentito anche altre cose. Cose di cui, da chiusino mi vergogno. La società e la realtà sono diverse da come le vorremmo. Ma al di là dei commenti della gente, questo è il secondo caso in due mesi, a Chiusi scalo. A me pare un dato molto preoccupante, perché in entrambi i casi si parla di possibile effetto di droga, non solo di tragica morte improvvisa…
Carlo Luca, non è obbligatorio leggere i giornali, ma vantarsi di non leggerli è uno scivolone. Soprattutto se a farlo è, come nel tuo caso, il “capo politico” (ora si dice così) di un movimento/lista elettorale rappresentata in Consiglio Comunale e per di più di sinistra. Non solo perché il giornale in questione, che dici di non leggere più da un anno, è l’unico che ha appoggiato e sostenuto quel movimento (pur criticandone talvolta certe posizioni), ma anche perché non credo che tu abbia mai sentito Berlinguer dire io non leggo il Giornale di Montanelli o Il Sole 24 Ore, organo della Confindustria. Forse avrai sentito dire una cosa del genere a Renzi, o a Salvini o a Grillo che minaccia di far chiudere le trasmissioni tv non amiche, come fece Berlusconi… Di questi tempi sono i leghisti a vantarsi di non leggere da anni… Non è una bella compagnia per uno che si dichiara di sinistra. Non lo dico io che i leghisti non leggono, lo dicono loro… https://www.finestresullarte.info/flash-news/1879n_lucia-borgonzoni-non-leggo-da-tre-anni.php
Scusate se anche se non richiesto mi introduco in tale discussione, ma fermi restando i canoni della fondamentalita’ dell informazione – e questa è cosa che credo incontestabile- personalmente non credo che anche al cospetto dell ‘informazione occorra per forza fare di tutta un erba un fascio. C’e Informazione ed informazione,non tutte sono uguali od almeno rispetto al genere di casistica di cui si parla. Ci sono casi dove occorre rispetto delle tragedie individuali anche se indubbiamente esiste un dovere di cronaca da parte di chi scrive.Spesso tale connubio forma un equilibrio molto difficile ad essere rispettato perorando il dovere di cronaca con il rispetto delle persone.Personalmente non sono dell’idea che possa essere vero che Luca
Scaramelli eviti di leggere perche’ anche se non si possa condividere nulla di ciò che viene scritto,credo che un politico abbia il dovere di informarsi,almeno su quel po’ di giornalismo locale che racconta le cose che succedono,proprio per il fatto che le fonti sono poche.Poi se non si condividono o non si condivida nulla e’ un altro paio di maniche ma come si sarà visto nel mio caso quando leggo e sento che viene detta quella che io considero una stortura od una errata interpretazione intervengo perché credo che sia più utile dire la propria idea che stare zitti.Credo che però a forza di insistere con il contrasto delle idee e la non condivisione,possa prendere forma anche un rigetto per il quale si possa considerare anche l’inutilita‘ degli interventi e delle letture. Questo lo posso comprendere e posso comprendere anche il sentimento di rifiuto,che credo umanamente possa essere lecito.Per quanto mi riguarda è come nel tempo si sarà visto,anche nelle idee contrarie
il mio carattere è quello di insistere,nel senso che penso sempre che ciò che venga scritto possa servire a chi legge.Forse è una mia presunzione ma anch’io nel tempo come molti si saranno accorti condivido sempre di meno ciò che viene scritto e le motivazioni sono molteplici, non è una soltanto e l’ho detto, senza sott’intesi ,magari con una forma che potrà apparire quasi fra il beffardo e
l’incazzato,alla quale Marco Lorenzoni ha sempre risposto, e quando ho sentito che nelle sue motivazioni e risposte era contenuto un modo che ho considerato sfuggente e non pertinente ho sempre cercato di dirlo.Probabilmente,almeno negli scritti mi è sembrato di essere fra i pochi che scrivono dai quali è scaturita una contestazione sui fatti che venivano presi in considerazione.Probabilmente ognuno è rimasto della propria idea ma almeno così forse si è dato un panorama più largo sui motivi del disaccordo, e forse qualcosa si è prodotto per questo, anche nell’opinione pubblica,soprattutto perché mi sembra che negli ultimi due anni chi abbia fornito solidarietà a Primapagina siano tutti coloro in qualche modo legati all’establishment mentre Il contrario mi sembra che sia successo con coloro che condividono le opposizioni almeno su certe tematiche.Lo dico sentendo i commenti che mi vengono riferiti apparenti su Fb anche se personalmente ho deciso di non esserci.Questo io registro, poi magari ognuno rimane della propria idea. Ma evitare di leggere, e so’ altresì che non si può leggere tutto beninteso, non mi sembra molto positivo, anche se ricordo che uno che ha sempre detto che non leggesse,ne’ libri ne’ giornali e ci tenesse anche ad esternarlo ,fosse uno di quelli dei quali Lorenzoni da diverso tempo si è fatto indoratore. Essere contro a prescindere è un errore ed una limitatezza, ma è possibile che uno non possa mai sbagliare ed anche quando sbaglia o non se ne parla o se ne parla a favore? E siccome su questo esiste indubbiamente modo e modo di presentare le cose, io credo che vadano lette anche le intenzioni fra le righe, anche dove non si dice espressamente dei limiti delle questioni e delle persone.
X Marco.Mi sbaglio oppure nel passato c’era anche qualcun’altro a Chiusi che ne faceva quasi un vanto di non leggere ne’ libri ne’ giornali ? E penso proprio che dicesse la verità. Considero invece Luca Scaramelli una persona intelligente quindi come politico non credo alla sua affermazione,anche se posso capire che non si possa leggere tutto e che un giornale locale anche se non rispecchi minimamente ciò che si pensa,credo che vada letto.Magari anche per riconfermare le idee che uno abbia su tale giornale,puta caso se a proprio parere c’è ne fosse bisogno.
Di personaggi che si vantavano di non leggere Primapagina negli anni ce ne sono stati parecchi (Ceccobao, per esempio o altri sindaci e sindachetti del territorio).Alcuni hanno fatto una brutta fine, politicamente parlando… All’inizio della sua esperienza da assessore della giunta Scaramelli, anche Bettollini disse o scrisse una cosa del genere. Poi si è accorto della cazzata e ha cambiato registro e da anni con primapagina e la stampa in genere ha un rapporto corretto e civile. Per quanto riguarda l’affermazione di Luca, l’ha fatta lui, nel commento qui sopra. Quindi il problema è solo suo. Primapagina ha appoggiato i Podemos, ma c’era anche prima dei podemos e ci sarà probabilmente pure dopo i podemos, se il padreterno ci darà salute e la crisi non ci spazzerà via… In ogni caso, il problema vero non è cosa legga o meno Luca Scaramelli, quanto ciò che sta succedendo tra la gioventù di questo paese. Due morti analoghe, forse per droga, a Chiusi Scalo nel giro di due mesi sono una cosa serissima. Se si tratta davvero di droga vuol dire che ne gira parecchia e di pessima qualità,tanto da essere ancora più pericolosa. Credo che la politica, al di là delle polemicucce, dovrebbe prendere di petto la questione e cercare di capire, per poi trovare soluzioni…
Non è per rimarcare ma da singoli e politici che su tali temi si vantano di non leggere,anche se poi – lo dici tu questo- ci si accorge che si dicano cazzate,io credo che possa bastare solo questo per tenerli a distanza come soggetti politici, soprattutto perché codesta natura di quelle che tu disegni come “cazzate” hanno sede profonda e sono fonti di ragionamento o di non ragionamento dentro le persone, ed anche se-sempre tu dici-che poi si cambia opinione, credo che si rischi di non essere credibili. La politica è anche e soprattutto una scuola di vita,che dovrebbe essere condotta ed indirizzata soprattutto verso il benessere della gente.Se i politici di questo paese si permettono di dire così,dovrebbero correggersi e trovare sul loro cammino gente che gli spieghi la ragione delle cazzate che vengono pensate ed attuate..Una volta prima di accedere in politica si frequentava anche le scuole di partito,oggi si dicono cose – e questo lo è di tutti- ed un secondo dopo si smentiscono con la massima indifferenza.Che segno e’ se non quello della pochezza delle persone? Ecco perché nella lotta accanita per la conquista della preminenza si contribuisce da parte di una schiera di politici ad imbastardire i concetti che poi inevitabilmente si riversano sulla gente e quello che ne esce fuori alla fine rischia di essere il qualunquismo populistico che producono scientemente coloro che hanno la guida della macchina, ma costoro, almeno quelli più preparati, lo sanno bene che è così, ma vorrei farti notare che oggi in tal campo spessissimo per non dire quasi sempre la preparazione viene usata dai singoli non per scopi sociali o per difendere i diritti e la vita dei deboli bensì per aumentare il proprio status sociale e crearsi una rete di relazioni che porti alla carriera ed ai soldi.Io questi non li considero furbi anche se molti li considerano tali perché se lo potessero fare e se ne avessero le opportunità anche loro farebbero così.La furbizia è cosa diversa dall’intelligenza e molto spesso in frangenti diversi a molti parrebbe opportuno riciiclarsi al seguito delle disfatte elettorali che si subiscono. mascherandone le ragioni dicendo che ci si era sbagliati.Di tale umanità è piena la politica ed io ritengo che la stessa andrebbe portata avanti senza motivazioni di carrierismo ,di denaro,di successi personali che vengano usati per accrescere il proprio status economico.Vedresti che se fosse così c’è ne sarebbero pochi che sgambetterebbero per rimanere a galla, e quando si cerca di sgambettare per rimanerci lo si capisce bene,non c’è bisogno di tanti panegirici e di avere un posto di osservazione superiore, perché spesso è la storia delle persone a tracciarne i connotati.Ma è così in politica ed anche nei posti di lavoro è la stesa cosa.Quello che dirime e che riesce a tracciare le linee è inevitabilmente ciò che si chiama onestà intellettuale e politica, perché l’una non può esistere senza l’altra e viceversa. Sbagliare si può perché siamo uomini,ma più il tempo passa e più nessuno sento che faccia autocritica, soprattutto in politica, ed allora se nemmeno loro prendono le distanze dai loro sbagli e dalle loro politiche, questi non fanno per me, soprattutto perché sarebbero pronti in futuro ed ad ogni occasione di riabbracciare certi concetti che ne’ esalto e nemmeno condivido.
Quello che leggo io sono cavoli miei. E quello che pensi di me caro Lorenzoni francamente con tutto il rispetto che posso avere on mi sfiora per niente. Questo articolo mi è stato segnalato e come conoscente di Ruben e come amico della sua famiglia ci tenevo a scrivere quello che ho scritto. Fare polemica sul mio ruolo politico sotto a un articolo che parla di una tragedia mi conferma che faccio bene a non leggere primapagina. Ora scrivi quello che vuoi, io sono sereno e la gente come te ‘ho rimossa da un pezzo. E se hai un minimo di rispetto per quella famiglia la fai finita qui.
L’hai scritto tu che non leggi primapagina, commentando una tragedia, mica io… Quindi prenditela se mai con te stesso, non con me.
Si ma in questo spazio non c’ entrava niente polemizzare con me. Hai ragione te, non dovevo nemmeno scrivere, ho già perso troppo tempo e non ho voglia di fare polemica soprattutto con te, non ne vale la pena.
Hai fatto tutto da solo. Io non ho polemizzato con nessuno. Ho fatto semplicemente delle considerazione politiche su una tua affermazione (avulsa dall’oggetto dell’articolo). Per il resto, lasciando stare le polemiche, stanno arrivando e prime indiscrezioni sulle cause della morte del ragazzo… Se fossero confermate il quadro sarebbe alquanto inquietante. E credo che la politica dovrebbe porci attenzione. Molta. http://www.primapaginachiusi.it/2018/07/chiusi-prime-indiscrezioni-sulla-morte-del-18enne-rumeno-coctail-di-alcol-droga-farmaci-e-il-secondo-caso-due-mesi-citta-e-allarme/
Dietro a questa disgrazia Voi state facendo campagna elettorale!!! Se voi avreste un minimo di buon senso ‘solo’ immaginando cosa sente un genitore quando perde il figlio 18enne forse vi renderete conto di essere ‘mercenari’ che portano la loro guerra politica sopra ed oltre i cadaveri …vergogna ne avete ?