Meraviglie della tecnologia: lo smartphone per cani e gatti
Tra le meraviglie delle tecnologia spicca l’ultimo arrivo da Las Vegas: uno smartphone per comunicare con i nostri cani e gatti
Il connubio intelligenza umana/efficienza tecnologica ha prodotto l’ennesima meraviglia. Non salverà il mondo, perché di quello chissenefrega, ma salverà cani e gatti dalla depressione. Ebbene sì, oggi oltre a cappottini, mantelline, cappellini, pupazzetti striduli e menate varie, direttamente da Las Vegas, arriva sul mercato lo smartphone per cani e gatti.
“Il fedele cane e l’intraprendente gattino non passeranno più il tempo a guaire e a miagolare tristemente aspettando il ritorno del padrone”, si legge su Magazone, il blog della telefonia professionale. Chapeau all’intelligenza umana unita all’efficienza tecnologica. Di smartphone così ne avevamo un bisogno disperato. E se non ce lo avevamo, è stato prontamente creato da un marketing demenziale.
“Al di là dello stupore per questo nuovo device è noto come gli animali da compagnia possano deprimersi lontano dal padrone ed avere conseguenti disturbi comportamentali: la tecnologia rende smart le nostre bestioline ma, soprattutto, migliora la loro vita” (Magazone)
Così ora, invece di portare il gatto o il cane dallo psicologo per curare i disturbi comportamentali causati dalla depressione, come si fa solitamente, o di portare il padrone in una clinica di neuro riabilitazione perché uno che si compra uno smartphone per cani/gatti tanto bene con la testa non ci sta, c’è l’App che mette tutto a posto con una semplice video chiamata. Tra il fedele cane o l’intraprendete gattino e il padrone.
Una chiacchieratina per accertarsi che le nostre bestioline stiano bene e non soffrano la nostra mancanza e via. Ma anche il fedele e l’intraprendente, se in preda ad un attacco di consapevole tristezza e previo addestramento, potranno chiamare il padrone schiacciando il bottone collegato all’Applicazione. Il padrone sarà avvertito della richiesta di telefonata con il messaggio: “il tuo cane/gatto ti sta chiamando!” con tanto di punto esclamativo, imprescindibile (e irritante) segno d’interpunzione dell’idioma digital.
Uno se lo vede il padrone che, durante una riunione di lavoro, esce un attimo, magari scodinzolando, e dice “scusate, c’è il mio cane al telefono”. Meno chiaro è che cosa risponderebbe se la chiamata non potesse prenderla all’istante. Un messaggio standard tipo “adesso non posso ti richiamo”? Chissà, tutto è possibile.
Con 450 euro circa (questo il costo del congegnetto), è anche bello che risolto il senso di colpa di chi lascia a casa la bestiolina (cause forza maggiore) per tante ore rischiando che gli venga la depressione. Basta un’App per pulire le coscienze. Di non prenderlo proprio il cane o il gatto se si sta più fuori che dentro casa non se ne parla nemmeno. Per esempio. Che poi magari di fronte ad un padrone digital invece che in carne ed ossa, la bestiolina sviluppa qualche altro disturbo perché, per natura, non è in grado di apprezzare le raffinatezze della tecnologia avanzata. Se a qualcuno fosse sfuggito.
Ma tant’è. Vige la legge della proporzionalità diretta: quanto meno pensano gli Umani, tanto più si pretende che lo facciano gli animali, e le App
Elda Cannarsa
animali domestici, smartphone
Quelli che inventano questi congegni devono essere cresciuti a pane e capitalismo più sfrenato, sembrano infatti attenti solo all’aristocrazia degli animali da compagnia, cioè cani e gatti, e per nulla preoccupati delle ansie e dei disturbi di altri amici non umani degli umani, come pesci rossi, pitoni, furetti, pappagalli e conigli. E’ vero che su facebook circolano molte più foto di cani e gatti, ma ai poveri pesci rossi senza smartphone chi ci pensa? certo con loro la tecnologia dovrebbe essere molto più avanzata essendo i pesci rossi sprovvisti di zampina per digitare e pure di voce per abbaiare o miagolare… Il problema di dover immergere lo smartphone nell’acqua no, quello è già stato affrontato e superato…
Quando il terrorismo mediorientale minaccia la nostra ”civiltà” speriamo più che altro faccia riferimento a coloro che riterrano di voler comperare simili arnesi tecnologici, e da un certo punto di vista si potrebbe perfino sperare….E’ una battuta la mia, ma non deve meravigliare.Anche perchè di simili cervelli che ritengano utile un affare del genere, il mondo potrebbe farne anche a meno, e forse sarebbe sgravato anche da qualche peso. Sarebbe bene che più per cani e gatti la connessione dello smartphone possa comprendere anche il loro cervello.In fondo la tecnologia credo che non sarebbe tanto diversa: alla nostra depressione, il fatto di poter pigiare un bottone ci riporterebbe ad un colloquio diretto con voci e registrazioni rassicuranti che potrebbero riequilibrare le nostre momentanee fallacità e depressioni…. sotto questa luce quanto proferì il profugo siriano di cui ho parlato qualche tempo fa che ebbe a dare un giudizio, anche se sommario, sul nostro occidente,con un occhio al comportamento sociale delle persone dicendo: ” ma voi che fate i cappottini ai vostri cani quando è inverno mentre noi siamo al gelo e muoriamo di fame,come conciliate questo comportamento con la vostra etica,fra l’altro in conseguenza di ciò che avete prodotto soprattutto voi nelle nostre nazioni? ”,tale fatto sarebbe da tener presente.Certo, una risposta da dare a codesto profugo proprio tanto facile non sembrerebbe….la storia ci insegna che mille ragioni sono state la causa del decadimento di imperi e tutto ha avuto un inizio. Pensate forse che questi siano segnali minimali ? E’ una questione di numeri senz’altro, ma prima quando eravamo piccoli questa natura di manifestazioni del pensiero non esistevano nel sociale.Sarà colpa della legge Basaglia? M’ah’…..Ancora più tragica la cosa sul valore di ciò che esprime è che oltre a questo,parecchi che magari sarebbero tentati anche di acquistarlo tale marchingegno, passerebbero oggi per persone normali.Quella è cosa tragica ed il mondo ci giudica.E’ inevitabile !