ALLARME IN VALDORCIA, LA STORICA QUERCIA DELLE CHECCHE E’ IN PERICOLO!
PIENZA – L’allarme corre veloce su facebook. Il moderno “tam tam” si diffonde in rete e gli appelli si moltiplicano: notizia d’emergenza, agite con urgenza! La famosissima e splendida Quercia delle Checche nel cuore della Valdorcia,a pochi metri dal letto del fiume, è in pericolo. Un ramo mostrerebbe infatti una vistosa “ferita”… “Qualcun intervenga”, dicono i numerosissimi post sui social network, perché la Quercia delle Checche è uno dei simboli di questo territorio, della Valdorcia e del tipico paesaggio toscano. Ma è anche un “monumento” della natura. Molto fotografato, peraltro, sia dalla gente dei dintorni che dai turisti in transito – e sono numerosi – per la strada che “passando da sotto”, cioè dalla valle dell’Orcia porta da Pienza a Chianciano, via la Foce.
Per farsi un’idea dell’importanza e dell’imponenza dell’albero basta dare un’occhiata alle dimensioni: al 4 ottobre 2013, la circonferenza del tronco misurava, a un metro e mezzo da terra, 4 metri e 90 centimetri, con un ritmo di crescita costante di 2 centimetri all’anno (cosa che fa pensare che la Quercia abbia un’età di almeno 245 anni).
La chioma misura, nella direzione parallela all’adiacente strada provinciale, 38 metri; nel senso,invece, perpendicolare alla stessa strada, ne misura 33. Differenza dovuta al taglio di alcuni rami che avrebbero impedito la circolazione stradale… Il nome “Quercia delle Checche” deriva da un uccello comune che nidifica tra i suoi rami: la Gazza che in dialetto è detta anche Cecca o Checca. La sua ombra appare come un rifugio ancestrale, un punto di riferimento e di sosta per i viandanti e pure per gli eserciti che sono sfilati lì davanti, dai soldati napoleonici agli americani e ai franco-marocchini di De Gaulle nella seconda Guerra mondiale.
Quella ferita che si è aperta su uno dei suoi grossi rami, fa adesso lanciare grida d’alllarme. Il Comune di Pienza, che tra l’altro è amministrato da una maggioranza civica a forti tinte ecologiste faccia il possibile per salvare quel ramo e soprattutto la quercia… Le checche ringrazieranno, pure loro.
Foto: Manuela Rosati, www.fontebertusi.it
Vista ieri. Il gigantesco ramo è spaccato senza speranza. Credo is possa solo tagliare. Al momento è lì, con la sua immensa lacerazione, transennata di plastica arancione.
Non comprendo perchè una entità ”storica” come questo albero che anch’io ho visto, possa essere stata trascurata senza che nessuno si rendesse conto che sarebbe andato incontro a tale disfacimento che si risolverà quasi senz’ altro con una mutilazione ben che vada. Paghiamo come cittadini gli organismi pubblici preposti a tali attenzioni e si capisce che tutto può succedere poichè capisco che non sia facile il controllo su tutto, ma nei riguardi di tale pianta che è veramente storica qualcosa doveva forse essere stata fatta(non m’intendo di mantenimento di piante e di forestazione ma magari un sostegno a questo grande ramo che non sopportasse nella giuntura col tronco un peso così enorme da farlo rovinare forse fino alla morte,io ritengo si poteva fare se si fosse avuta più attenzione) Adesso sembra tardi. Un altra cosa devo nello stesso tempo dire ed è quella che in una Italia come l’attuale(parlo della veicolazione di notizie tali e/o simili fornite anche doverosamente dai media ma soprattutto la conseguente preoccupazione delle persone intorno a tali temi sia il prodotto più evidente non tanto delle attenzioni doverose verso la natura ed il mondo che ci circonda, ma inevitabilmente tutto converge sul fatto che anche Il nostro paese sembra dominato da una patologia da estraneazione per la quale l’importanza delle cose che ci circondano e la scala dei valori sia veramente relativa al modo di come ognuno intenda il vivere.E spesso tutto ciò si espleta senza rendersene conto.Ma come ? Succede di tutto: 2000 morti la maggior parte civili e bambini a Gaza,I supposti Jihadisti invadono Siria ed Irak a seguito dei fatti scatenati dall’occupazione occidentale e assistiamo alle decisioni degli USA di fornire armi ai Kurdi per cercare di fermare i Jihadisti(USA in testa).E mentre i gendarmi del mondo bombardano, si leva un coro di proteste da parte Israeliana quando tali azioni vengono parogonate a quelle dei campi di sterminio nazisti e l’opinione pubblica italiana si accoda in silenzio e sommessamente a tali cori con tanto di articoli di Panebianco a difesa delle ragioni israeliane bacchettando anche il Mov.5 stelle, mentre la gente è distratta dagli alberi che perdono i rami( che fra l’altro è un processo naturale che comunque si compie presto o tardi).Questo è il modo di guidare le menti e di farle sragionare e deviare.Devo peraltro dire che mi è piaciuto il Post di primapagina sulla supposta sinistra che non fa sentire più la sua voce su tali temi perchè dice tale Post delle verità oggettive rivolte a coloro che considerandosi portatori di idee di sinistra mugugnano quando sentono tali affermazioni.Oggi l’Italia di tali fasce di età assomiglia sempre di più a quelle fasce sociali inglesi che riversano una attenzione senza misura per la vita dei cani dei gatti, che magari li coprono col cappottino d’inverno per non far sentir loro freddo e sembra loro normale, mentre nello stesso tempo se ne fregano di ciò che succede loro intorno.Se li si interroga ti rispondono tutti nessuno escluso che sono disgustati dalla politica e che loro attenzioni merita veicolarle più verso i cani ed i gatti che verso gli uomini.Questo sistema siffatto spinge a pensare in tal modo ed ognuno ci sfoga le proprie ansie e frustrazioni, accettando in definitiva tutto quello che bolle in pentola e rinchiudendosi su se stesso.Non voglio fare da provocatore e forse susciterò le ire di molte persone che amano gli animali,spero di no, ma credo che si possa capire il mio intento di veicolare idee che ritengo corrette.Gli animali credo che occorra amarli per molteplici ragioni la cui primaria è quella che sono al mondo prima di noi ed occorre rispettarli come esseri viventi,sono i nostri compagni fedeli che ci accompagnano nella vita e non deve essere fatto loro del male,ma per esempio il circondarli delle attenzioni non riservate nemmeno ai nostri simili mi sembra eccessivo, anti etico ed anche un po’ socialmente demenziale, e forse anche dannoso per la loro specie.Ma l’ebetismo veicolato dal sistema multimediale credo che non abbia confini e sia in crescita esponenziale.Parecchi think tank in tutto il mondo con tutto questo ci vanno a nozze e sono concepibilissime le decisioni che prendono quando si riuniscono nei simposi : trovano miniere d’oro anche perchè non basta molto per capire come funzioni alla fine la mente umana.
La quercia delle Checche sta a cuore a molti… questo articolo è stato letto, in meno di 24 ore, da più di 21 mila persone (tra sito e facebook). E’ proprio vero, il tam tam sulla rete corre veloce e arriva anche molto lontano…
Non capisco questo commento. Qui si sta parlando di una querce secolare che molto probabilmente ha subito un danno irreparabile per colpa di qualche demente che c è salito sopra (perché ne ho vista di gente salirci e dondolarcisi) , cosa c entrano le guerre degli usa?quindi bisogna pensare sempre solo alla palestina e mai alla natura che soffre intorno a noi???!! Ma che razza di commento è? Se un albero del genere subisce un danno, molto probabilmente causato dalla gentaglia, bisogna far finta di nulla? Ma mica abbiamo un cervello a senso unico programmato ad indignarsi solo di fronte a determinate cose! Io mi indigno di fronte al criminale imperialismo usa, ai genocidi perpetrati dalla nato, in iraq, siria, libia, palestina, mi indigno di fronte a un soros che sperimenta ebola sulla pelle di tanti africani, e mi dispiace se ad una querce si spezza un ramo. Rimango basita leggendo certi commenti.
a quale commento si riferisce, signora?
cavolo,…21 mila persone non sono uno scherzo, stai a vedere che qualche Checca ha imparato pure a leggere……io non sono su facebook quindi non mi rendo conto ma oltre i commenti che credo tuttia favore della quercia col timore di perderla per sempre, sarebbe interessante sapere cosa ne pensano anche del sunto di ciò che ho detto anche se forse in maniera ”nebulizzata”.Prendere le parti a favore di un albero in quel modo credo che stia a cuore a tutti, diverso può essere riflettere sul significato e sulla presa di coscenza su quanto sta accadendo e di cui ho parlato sul mio articolo.Certo non mi aspetterei solidarietà ma sarei curioso della condivisione o meno di certi principi, anche perchè è anche quello, anche se non l’unico, il metro di misura della gente.E saperlo e conoscerlo è comunque interessante anche se spesso può essere contrario a quanto viene espresso.
La quercia è molto conosciuta in questo territorio, tutti più o meno la conoscono, è conosciuta anche altrove perché la Valdorcia è meta frequentata, fotografata e immortalata in decine di film e spot pubblicitari. Anche semplicemente dalle foto dell’articolo si capisce che si tratta di un albero secolare e monumentale. Normale dunque che ci sia apprensione per la sua sorte… Magari ci fosse altrettanta attenzione e apprensione quando si pubblicano articoli su scempi urbanistici, opere pubbliche fantasma o incompiute, strade franate, fiumi e falde inquinate… Purtroppo finora non è stato così. D’ora in avanti chissà, forse… (e speriamo che tanta attenzione spinga chi di dovere a intervenire e a evitare che la “ferita” della quercia diventi mortale…)
Condivido perfettamente tutto ciò che dite, la preoccupazione e la necessità di intervenire per arginare il problema…. ma oltre a questo non sarebbe il caso di citare l’autore della foto e cioè io visto che l’avete presa dal mio sito?? http://www.fontebertusi.it!
La foto l’abbiamo presa dalla rete. Ci scusiamo per la mancata citazione che facciamo volentieri: Foto di Manuela Rosati, Fontebertusi, Pienza. http://www.fontebertusi.it
Mi sono interrogato molte volte sulla prepotente attrazione che “i matusa” esercitano sul mio io profondo.
La loro visione scatena in me una “marea” di sensazioni.
Se questi matusa, creature viventi e palpitanti, sono alla portata della mia mano, devo toccarli … abbracciarli … odorarli … “percepirli” insomma; farli “penetrare dentro di me” … .
Probabilmente vorrei “trafugare” i segreti della loro “maestosa bellezza”, della loro incredibile longevità … appropriarmene … possederli …